Agrisolare: in arrivo nuovo decreto per un altro bando agevolativo con condizioni più attrattive
L'agrisolare punta all’ammodernamento e utilizzo di tetti di fabbricati ad uso agricolo, aumentando così la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l'efficienza energetica del settore, anche favorendo il benessere degli animali.
Le tipologie di parco agrisolare sono: impianti fotovoltaici su tetti dei depositi agricoli o dei magazzini attrezzi e di stoccaggio, fotovoltaico sulle coperture delle serre (se possibile) o sui tetti delle stalle, l’installazione di pannelli solari su strutture da riconvertire presenti in aree agricole o su eventuali impianti di trasformazione agroalimentare. Tutto ciò, sempre nell'ottica di massimizzare l’autoconsumo elettrico nelle aziende agricole e abbattere le bollette energetiche.
Lo sviluppo dei parchi agrisolari è previsto nel PNRR all’interno della "M2C1": Economia Circolare e agricoltura sostenibile >Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile > Investimento Parco Agrisolare.
La suddivisione del fondo da 1 miliardo di euro:
- 700 milioni destinati alle imprese di produzione agricola (contributi a fondo perduto pari all'80% con vincolo di autoconsumo anche condiviso);
- 75 milioni destinati alle imprese di produzione agricola (contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo);
- 150 milioni destinati alle imprese della trasformazione agricola (contributo a fondo perduto fino all'80% senza vincolo di autoconsumo);
Beneficiari della misura:
- imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO che viene precisato nel Bando;
- cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n.228.
Le tipologie di parco agrisolare sono: impianti fotovoltaici su tetti dei depositi agricoli o dei magazzini attrezzi e di stoccaggio, fotovoltaico sulle coperture delle serre (se possibile) o sui tetti delle stalle, l’installazione di pannelli solari su strutture da riconvertire presenti in aree agricole o su eventuali impianti di trasformazione agroalimentare. Tutto ciò, sempre nell'ottica di massimizzare l’autoconsumo elettrico nelle aziende agricole e abbattere le bollette energetiche.
Lo sviluppo dei parchi agrisolari è previsto nel PNRR all’interno della "M2C1": Economia Circolare e agricoltura sostenibile >Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile > Investimento Parco Agrisolare.
Il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste,
Francesco Lollobrigida,
ha messo a punto un nuovo decreto per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici su tetti di fabbricati agricoli, con fondi del PNRR.
Dopo la chiusura dei termini di un primo bando, che ha visto la presentazione di domande di ammissione per un ammontare di soli 500 milioni rispetto ai 1,5 miliardi messi a disposizione, il decreto cerca di recuperare le risorse già stanziate in precedenza rimaste inutilizzate, con un nuovo bando da 1 miliardo di euro.
Il testo dovrà attendere il
via libera
dalla Commissione Europea
per l'effettiva entrata in vigore e per l’emanazione successiva del bando "Parco Agrisolare".
Novità più attrattive (rispetto alla prima versione del bando):
- la potenza massima installabile dei pannelli ammessa all'agevolazione passa da 500kW a 1MW;
- il limite di spesa per i sistemi di accumulo passa da 50.000 a 100.000 euro.
Spese ammissibili all'incentivazione:
acquisto e posa dei moduli fotovoltaici, realizzazione di sistemi di accumulo e colonnine di ricarica, costi di connessione alla rete.
Il limite di spesa massimo specifico ammesso all'agevolazione sarà
pari a 1.500 euro/kW e potrà essere aumentato fino ad ulteriori 1.000
euro/kW se contestualmente ai pannelli vengono installati anche sistemi
di accumulo. La
spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo sarà comunque pari a 100.000
euro. In caso di installazione di colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile delle
macchine agricole, il limite di spesa massima ammissibile è di un ulteriore 30.000 euro.
Se eseguiti contestualmente
all’installazione di pannelli fotovoltaici, saranno incentivabili altri interventi di bonifica e miglioramento dell’efficienza energetica dei fabbricati:
-
rimozione e smaltimento dell’amianto (in tal caso saranno incentivabili
le spese per la demolizione e ricostruzione dei tetti);
- isolamento termico dei tetti;
- realizzazione sistemi di aerazione connessi alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).
Saranno considerate ammissibili le spese per la progettazione, le asseverazioni tecniche necessarie e per la presentazione delle istanze.
Spese non ammissibili:
acquisto di beni usati o in leasing, acquisto di sistemi di accumulo destinati ad impianti fotovoltaici già esistenti, lavori in economia e pagamenti a soggetti privi di partita Iva.
- 700 milioni destinati alle imprese di produzione agricola (contributi a fondo perduto pari all'80% con vincolo di autoconsumo anche condiviso);
- 75 milioni destinati alle imprese di produzione agricola (contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo);
- 150 milioni destinati alle imprese della trasformazione agricola (contributo a fondo perduto fino all'80% senza vincolo di autoconsumo);
- 75 milioni destinati alle imprese dell’agroindustria (contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo).
Soggetto attuatore dell'intera misura e dell'accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (GSE).
- imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO che viene precisato nel Bando;
- cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n.228.