Agrivoltaico: il ministro Pichetto approva il decreto che incentiva gli impianti avanzati
L’agrivoltaico è “un sistema in cui l’attività agricola e
l’attività energetica coesistono ed insistono sulla medesima porzione di
territorio, preservando la vocazione agricola del terreno”.
Esistono due categorie principali di sistemi agrivoltaici:
- i sistemi agro-fotovoltaici elevati da terra sono impianti rialzati sotto i quali si può svolgere attività agricola e pastorale, con possibilità di passaggio delle macchine agricole. Sono dotati di strutture fisse o a inseguimento solare, con altezza minima dal suolo di 2,1 metri (fino ad altezze preferibili di 3-4 metri);
- i sistemi agro-fotovoltaici interfilari in cui la coltivazione agricola ha luogo tra le file dell’impianto. Anche questi possono avere strutture con moduli fissi oppure ad inseguimento solare o ancora strutture fisse con moduli posti verticalmente.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto,
ha approvato la proposta di decreto per promuovere la realizzazione di
impianti agrivoltaici innovativi. Obiettivo dell’intervento, previsto
dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è installare almeno 1,04 GW
di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026.
Il testo è ora stato
trasmesso alla Commissione Europea, dalla quale si dovrà attendere il
via libera per l'effettiva entrata in vigore.
Il decreto ministeriale prevede in particolare il riconoscimento di
un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura
massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a
valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Ad
essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive
innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta
efficienza.
Per promuovere la realizzazione degli interventi presso il mondo
dell’imprenditoria agricola, per l’accesso alle procedure sono previsti
due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW
destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW e
un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese
composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di
qualsiasi potenza.
Elemento fondamentale della misura, per garantire la realizzazione di
progetti che generino benefici concorrenti agricoltura/energia e
valutarne gli effetti nel tempo è il sistema di monitoraggio. E' previsto
infatti che queste installazioni garantiscano la continuità
dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il
periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il
microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo,
la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i
diversi tipi di colture.
Il PNRR attribuisce a questo investimento risorse finanziarie pari a
quasi un miliardo e cento milioni di euro. Gestore dell’intera misura e
dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici
(GSE).